Nato a cresciuto in Uganda e di etnia Baganda, Samite ha imparato a suonare il flauto da bambino grazie agli insegnamenti del nonno. Iscritto alla scuola di musica dove venivano cresciuti i giovani allievi che sarebbero diventati i musicisti di corte, Samite è stato per lungo tempo esposto ai ritmi ed agli schemi compositivi tradizionali del suo popolo: al liceo il suo talento fu notato da un insegnante che gli fece conoscere il flauto traverso aiutandolo a diventare il più acclamato flautista dell'intera Africa orientale. Samite è anche uno dei più rispettati compositori ugandesi e virtuoso interprete di kalimba (pianoforte a dita) e litungu (arpa keniana a sette corde): le sue musiche trasmettono un'energia quasi trascendente incantando con le armonie ipnotiche della kalimba e del flauto che, affiancate da coinvolgenti parti vocali, si distendono su un tappeto di trainanti percussioni. Dopo aver perso un fratello durante la dittatura di Idi Amin, nel 1982 Samite chiese asilo politico in Kenya per sfuggire al regno del terrore ugandese e per poi trasferirsi nel 1987 negli Stati Uniti, dove l'anno successivo ha pubblicato il suo album d'esordio. Samite avvolge la sua calda voce su meravigliose armonie accarezzate dall'arpeggio della kalimba che sembrano provenire direttamente dalle grandi pianure ugandesi: le sue melodie comunicano al di là di qualsiasi barriera di linguaggio qualcosa che è intimo e che fa parte del mondo emozionale più profondo. "Tunula Eno" è una bellissima celebrazione musicale di tutto ciò che ci rende umani: amore, perdita, resistenza, speranza. Un album gioioso ed ottimista che con le sue composizioni riflette le diverse situazioni della vita, arricchito da un prezioso libretto con interessanti note su ciascuna delle tracce. |
