Negli anni '90 la casa discografica americana Evidence pubblicò due dischi del chitarrista di Chicago Melvin Taylor: "Melvin Taylor and the Slack Band" (1995) e "Dirty Pool" (1997). Nel primo album Taylor (chitarra, voce), insieme a Willie Smith (basso) e Steve Potts (batteria), interpreta un interessante mix di suoi originali e cover, sfoggiando una voce che ricorda quella di Albert King. Il primo brano della tracklist è il blues lento di "Texas Flood" (Larry Davis, Joseph Scott), seguito da tre originali di Taylor "Depression Blues" e "Groovin' in New Orleans" che aggiungono al disco un godibile tocco funk e "Talking to Anna Mae" che è uno splendido brano boogie alla maniera di Chicago. In "Tin Pan Alley" (Robert Geddings) e "Don't Throw Your Love on Me So Strong" (Albert King) Taylor dà il meglio di sé con la sua chitarra, affrontando un fraseggio veloce e complesso che prevede rallentamenti e partenze inaspettate di grande effetto. Ci sono poi "T-Bone Shuffle" (Aaron Walker), "All Your Love" (Otis Rush), "Voodoo Chile" (Jimi Hendrix) e la dolce versione lounge jazz di "Tequila" (Chuck Rio) che chiude il concerto. "Melvin Taylor & the Slack Band" è un disco consigliato a chiunque, in particolare ai fan di Stevie Ray Vaughan, e in generale a chi è alla ricerca di un chitarrista blues unico nel suo genere. |