In "Suitcase" Keb' Mo', al secolo Kevin Moore, si riunisce con John Porter, il produttore dei suoi primi successi, e il risultato è una piacevole suite midtempo di canzoni dedicate al bagaglio emotivo che ognuno custodisce in sé nell'arco di una vita trascorsa a ricercare la pace, l'amore e una certa dose di redenzione personale. Moore affronta questi delicati temi con stupefacente leggerezza, così da rendere "Suitcase" un'ironica riflessione sulla vita moderna, un disco brillante e positivo a cominciare dall'effervescente ritmo reggae della traccia di apertura, "Your Love", uno dei migliori brani dell'album. Altri punti salienti di "Suitcase" sono la deliziosa ballata "Still There for Me", "I'm a Hero", una celebrazione dell'uomo e delle sue vittorie private e il brano rilassante e pieno di speranza che chiude il disco, "Life Is Beautiful". Keb' Mo' è generalmente classificato come un musicista blues, ma la verità è che, a parte il suo primo album, ha realizzato pochissimo materiale veramente blues: probabilmente è molto più vicino nel tono, nei temi e nelle atmosfere a James Taylor che a Robert Johnson o a qualsiasi altra figura del blues. In "Suitcase", però, si rivolge al blues come dimostra la title track, una canzone coinvolgente su ciò che le persone portano in una relazione sentimentale e su ciò che si portano via alla fine della stessa. In questo disco Keb' Mo' dà il meglio di sé: sfrutta la sua capacità di sintetizzare forme roots e blues creando melodie contemporanee che parlano di lotte, di dolore e della fede cieca nella redenzione personale che accompagna le persone ogni giorno mentre si fanno strada nel complesso mondo del XXI secolo. |
