JOHANSON ERIC :  THE DEEP AND THE DIRTY  (RUF)

Nativo della Louisiana e cresciuto idolatrando bluesmen come Freddie King e Robert Johnson, Eric Johanson presenta il suo ultimo disco, The Deep and the Dirty, prodotto da Jesse Dayton, un innovatore del roots-rock che, come Johanson, usa il blues come trampolino di lancio per un suono più grande e più ampio. Johanson ha scritto le canzoni del disco durante il periodo della quarantena: si tratta di brani che raccontano la realtà presente, registrati in studio con una band strepitosa che comprende Eric Vogel (basso), Jesse Dayton e Patrick Herzfeld (shaker e tamburello) e Terence Higgins (batteria). Canzoni come Don't Hold Back e Just Like New  sono un invito a vivere il presente, a cogliere l'attimo fuggente che è l'unica cosa certa che l'uomo ha a sua disposizione. The Deep and the Dirty è un disco dalle tante sfaccettature: si va dal roots-rock di Undertow ai ritmi blues di Familiar Sound, a dimostrazione del fatto che a Johanson è sempre piaciuto indagare in quelle interessanti zone grigie che si trovano tra due generi tradizionali. Racconta Johanson: Viaggiando per il paese e suonando per diversi tipi di pubblico nel corso degli anni, ho imparato che le persone rispondono alla musica onesta, anche se non è in un formato blues standard. Questa consapevolezza mi ha liberato così ho fatto tutto ciò che mi sembra naturale. Amo ascoltare il vecchio blues e il country, ma amo anche l'hard rock. Amo suonare la chitarra e improvvisare sul palco, ma amo anche scrivere canzoni che attingono a un sentimento. Questo album è un mix naturale di tutte le cose che mi piacciono. Ho trovato un modo per mettere tutto insieme.
JOHANSON ERIC
THE DEEP AND THE DIRTY
RUF - Vinile: RUFLP 2091
Nativo della Louisiana e cresciuto idolatrando bluesmen come Freddie King e Robert Johnson, Eric Johanson presenta il suo ultimo disco, "The Deep and the Dirty", prodotto da Jesse Dayton, un innovatore del roots-rock che, come Johanson, usa il blues come trampolino di lancio per un suono più grande e più ampio. Johanson ha scritto le canzoni del disco durante il periodo della quarantena: si tratta di brani che raccontano la realtà presente, registrati in studio con una band strepitosa che comprende Eric Vogel (basso), Jesse Dayton e Patrick Herzfeld (shaker e tamburello) e Terence Higgins (batteria). Canzoni come "Don't Hold Back" e "Just Like New" sono un invito a vivere il presente, a cogliere l'attimo fuggente che è l'unica cosa certa che l'uomo ha a sua disposizione. "The Deep and the Dirty" è un disco dalle tante sfaccettature: si va dal roots-rock di "Undertow" ai ritmi blues di "Familiar Sound", a dimostrazione del fatto che a Johanson è sempre piaciuto indagare in quelle interessanti zone grigie che si trovano tra due generi tradizionali. Racconta Johanson: "Viaggiando per il paese e suonando per diversi tipi di pubblico nel corso degli anni, ho imparato che le persone rispondono alla musica onesta, anche se non è in un formato blues standard. Questa consapevolezza mi ha liberato così ho fatto tutto ciò che mi sembra naturale. Amo ascoltare il vecchio blues e il country, ma amo anche l'hard rock. Amo suonare la chitarra e improvvisare sul palco, ma amo anche scrivere canzoni che attingono a un sentimento. Questo album è un mix naturale di tutte le cose che mi piacciono. Ho trovato un modo per mettere tutto insieme".
anche disponibiliemissione del 19 Febbraio 2024