Se c'è un disco che riassume la filosofia dei Motorhead, "siamo i Motorhead e facciamo rock'n'roll", quello è "1916"! Nel 1991 Lemmy (basso, voce), Phillip Campbell (chitarre), Wurzel (chitarre) e Phil Taylor (batteria) hanno pubblicato questo disco che è considerato uno dei migliori del gruppo e che raggiunse il 24° posto nelle classifiche britanniche e fu anche nominato al Grammy Award come Best Metal Performance. Il primo lato del disco si apre con "The One To Sing The Blues", brano pubblicato successivamente come singolo e prosegue con la provocatoria "I'm So Bad (Baby I Don't Care)". "No Voices In The Sky" dichiara la non esistenza di Dio o di un aldilà, mentre in "Going To Brazil" lo spirito di Chuck Berry entra in studio insieme a Wizzo e Wurzel. Il lato A si chiude con "Nightmare/Dreamtime" che racconta il mondo dei morti. Il lato B inizia con "Love Me Forever", brano dolce nel suo inizio e feroce nel finale e prosegue con "Angel City", un meraviglioso inno alla superficialità di Los Angeles e "Make My Day". Finalmente è il turno di "R.A.M.O.N.E.S", uno splendido tributo al gruppo rock punk americano che la cantò al suo ultimo concerto al Billboard Palace in California nel 1996. Dopo "Shut You Down" è la volta di "1916", brano di chiusura del disco, in cui Lemmy racconta la breve vita e la tragica morte in trincea di un soldato durante la prima guerra mondiale: straziante e meravigliosa. |