ELLINGTON DUKE :  MASTERPIECES  (PURE PLEASURE)

Quando Ellington entrò in studio nel 1950 per registrare i brani più lunghi di Masterpieces, la sua orchestra era un ponte tra la formazione di fine anni '40, con una sezione di 5 trombe, e quella della metà degli anni '50. La sezione dei sassofoni si era stabilizzata nella forma che avrebbe avuto per la maggior parte dei due decenni successivi con il veterani Johnny Hodges ed i nuovi arrivati Russel Procope, Jimmy Hamilton e Paul Gonsalves. La sezione dei tromboni comprendeva Lawrence Brown, Tyree Glenn ed il nuovo arrivato Quentin Jackson. Il batterista era ancora Sonny Greer, alla cornetta Mercer Ellington, al contrabbasso Wendell Marshall, alla tromba Nelson Williams, Andrew Ford, Harold Baker, Ray Nance e William Anderson. Al pianoforte naturalmente c'è Ellington e con lui Billy Strayhorn: insieme questi due geni hanno curato gli arrangiamenti e le orchestrazioni che sono un capolavoro: lussureggianti, sinfonici, impressionisti ed avventurosamente armonici. La successiva orchestra di Ellington, quella dal 1953 in poi, sarebbe stata grandiosa, ma non avrebbe mai prodotto lo stesso suono rigoglioso di quella con cui è stato registrato Masterpieces. Le 4 tracce del disco, Mood Indigo, Sophisticated Lady, The Tattooed Bride e Solitude sono il frutto dell'armoniosa collaborazione tra due grandi compositori ed orchestratori, ma non sarebbero così belle se non fossero state interpretate da una delle più grandi orchestre della musica afroamericana di sempre.
ELLINGTON DUKE
MASTERPIECES
PURE PLEASURE - Vinile: PP 4418
Quando Ellington entrò in studio nel 1950 per registrare i brani più lunghi di "Masterpieces", la sua orchestra era un ponte tra la formazione di fine anni '40, con una sezione di 5 trombe, e quella della metà degli anni '50. La sezione dei sassofoni si era stabilizzata nella forma che avrebbe avuto per la maggior parte dei due decenni successivi con il veterani Johnny Hodges ed i nuovi arrivati Russel Procope, Jimmy Hamilton e Paul Gonsalves. La sezione dei tromboni comprendeva Lawrence Brown, Tyree Glenn ed il nuovo arrivato Quentin Jackson. Il batterista era ancora Sonny Greer, alla cornetta Mercer Ellington, al contrabbasso Wendell Marshall, alla tromba Nelson Williams, Andrew Ford, Harold Baker, Ray Nance e William Anderson. Al pianoforte naturalmente c'è Ellington e con lui Billy Strayhorn: insieme questi due geni hanno curato gli arrangiamenti e le orchestrazioni che sono un capolavoro: lussureggianti, sinfonici, impressionisti ed avventurosamente armonici. La successiva orchestra di Ellington, quella dal 1953 in poi, sarebbe stata grandiosa, ma non avrebbe mai prodotto lo stesso suono rigoglioso di quella con cui è stato registrato "Masterpieces". Le 4 tracce del disco, "Mood Indigo", "Sophisticated Lady", "The Tattooed Bride" e "Solitude" sono il frutto dell'armoniosa collaborazione tra due grandi compositori ed orchestratori, ma non sarebbero così belle se non fossero state interpretate da una delle più grandi orchestre della musica afroamericana di sempre.
anche disponibiliemissione del 21 Giugno 2021