TRIO ELF :  FRAM  (ENJA)

Il Trio Elf, ossia Walter Lang (pianoforte), Sebastian Gieck (contrabasso) e Gerwin Eisenhauer (batteria), non è mai rimasto nel perimetro del classico trio jazz per pianoforte e con il suo nuovo album, Fram, la formazione osa avanzare ancora di più nel regno della musica dance elettronica, ma sempre, come nei precedenti lavori, completamente acustica. La parola norvegese 'fram' può essere tradotta come avanti e questa è esattamente la direzione in cui marcia l'omonimo brano di apertura dell'album: la musica è spinta in avanti con Eisenhauer che crea un ritmo percussivo, Lang che accarezza i tasti del pianoforte dando vita ad una foresta di scale pentatoniche e Gieck che tiene il tempo con il suono sottile e delicato del suo contrabbasso. Nei brani successivi, I Wonder e Little Brother la musica diventa più delicata e malinconica, ma la corsa riprende con Addicted. Poi arriva Meditation in F-Minor che sembra una preghiera fatta di suono, di seguito Half Moon Bay che sembra avere riflessi baroccohi fino a quando subentra la batteria che ci ricorda che stiamo ascoltando qualcosa di moderno. Anche in An Ode to Bach viene alla luce una latente suggestione barocca che in questo caso incontra un impeccabile jazz, dando vita ad un'energia indeterminata davvero magica. Poi è la volta degli unici tre brani scritti da Eisenhauer, tutti gli altri sono composizioni di Lang: Nine Lines, Not What e What It Seems. Quest'ultima traccia, un po' nostalgica, lascia spazio ad Afterglow, brano radioso perfetto come chiusura di un disco. Album bellissimo!
TRIO ELF
FRAM
ENJA - Vinile: ENJ 97911
Il Trio Elf, ossia Walter Lang (pianoforte), Sebastian Gieck (contrabasso) e Gerwin Eisenhauer (batteria), non è mai rimasto nel perimetro del classico trio jazz per pianoforte e con il suo nuovo album, "Fram", la formazione osa avanzare ancora di più nel regno della musica dance elettronica, ma sempre, come nei precedenti lavori, completamente acustica. La parola norvegese 'fram' può essere tradotta come avanti e questa è esattamente la direzione in cui marcia l'omonimo brano di apertura dell'album: la musica è spinta in avanti con Eisenhauer che crea un ritmo percussivo, Lang che accarezza i tasti del pianoforte dando vita ad una foresta di scale pentatoniche e Gieck che tiene il tempo con il suono sottile e delicato del suo contrabbasso. Nei brani successivi, "I Wonder" e "Little Brother" la musica diventa più delicata e malinconica, ma la corsa riprende con "Addicted". Poi arriva "Meditation in F-Minor" che sembra una preghiera fatta di suono, di seguito "Half Moon Bay" che sembra avere riflessi baroccohi fino a quando subentra la batteria che ci ricorda che stiamo ascoltando qualcosa di moderno. Anche in "An Ode to Bach" viene alla luce una latente suggestione barocca che in questo caso incontra un impeccabile jazz, dando vita ad un'energia indeterminata davvero magica. Poi è la volta degli unici tre brani scritti da Eisenhauer, tutti gli altri sono composizioni di Lang: "Nine Lines", "Not What" e "What It Seems". Quest'ultima traccia, un po' nostalgica, lascia spazio ad "Afterglow", brano radioso perfetto come chiusura di un disco. Album bellissimo!
anche disponibiliemissione del 28 Giugno 2021