Musica come meta-memoria. Nel 2015, quando era un artista fisso del Polin Museum di Varsavia, il rinomato percussionista e compositore Lukas Ligeti ha creato l'originalissimo documento sonoro e vocale proposto nel disco "That Which Has Remained... That Which Will Emerge". La storia degli ebrei polacchi custodita nel museo, ha portato Ligeti a ripensare alle sue stesse origini ungheresi-ebraiche. L'artista ha così deciso di intervistare molte persone con un'età compresa tra i 20 ed i 98 anni per parlare con loro della vita da ebreo a Varsavia. A tutte queste persone venne anche chiesto di cantare delle canzoni. Attraverso delle cuffie questi ricordi sono stati trasmessi in forma di parole, ritmi e melodie ai musicisiti Pawel Szamburski (clarinetto), Patryk Zakrocki (violino, viola, mbira), Mikolaj Palosz (violoncello) Wojtek Kurek (batteria, sintetizzatore) ed al soprano Barbara Kinga Majewska. Agli artisti è stato chiesto di rispondere istintivamente a cosa sentivano, continuando il racconto attraverso i propri strumenti. Il risultato di questo interessante esperimento è "That Which Has Remained... That Which Will Emerge", un disco intenso ed appassionato che si pone a metà strada tra una performance artistica ed un concerto. |
