Prima della sua hit del 1959 "What a Difference a Day Makes", quasi tutte le registrazioni di Dinah Washington, indipendentemente dallo stile, interessavano gli ascoltatori di jazz. Tuttavia, dopo il suo inaspettato successo nelle classifiche pop, la maggior parte delle sessioni dell'artista per Mercury e Roulette, durante gli ultimi quattro anni della sua vita, sono state piuttosto commerciali, con arrangiamenti più adatti ad un cantante country che ad una vocalista jazz, tanto da portarla a diventare quasi una parodia di se stessa. Fortunatamente, "Back to the Blues" del 1963 è un'eccezione. Si tratta di una raccolta in cui Washington torna alle sue radici blues, supportata da una big band jazz eccellente che comprende Eddie Chamblee e Illinois Jacquet al sax tenore, Billy Butler alla chitarra e Joe Newman alla tromba. Nei 12 brani blues di "Back to the Blues" l'impostazione della big band consente alla potenza ed alla verve del canto di Dinah Washington di emergere, offrendole la possibilità di confermarsi come una delle migliori delle cantanti blues di sempre. |