Vanja Sky può essere definita un'eroina del pop, una pistolera del blues-rock con una voce ardente, armata solo del suo sensazionale nuovo album pieno zeppo di moderni classici. "Se si chiedesse alle persone intorno a me, mi descriverebbero come 'la donna chiamata Guai'" racconta Vanja con un sorriso malizioso. Il disco contiene otto originali della musicista scritti insieme al chitarrista Robert Wendt, oltre a tre cover. "Questo album ha un'atmosfera blues rock, ma con un tocco personale ed è molto più duro del precedente "Bad Penny"", racconta la musicista croata. Il disco è stato registrato presso lo studio Schaltona di Amburgo con il produttore Roger Inniss e la band dell'artista che comprende Robert Wendt (chitarre, dobro), Artjom Feldtser (basso, voce) e Hanser Schueler (batteria, percussioni). La tracklist del disco si spinge oltre il blues rock per esplorare una miriade di generi a partire dal country blues di "Hard Times" , passando per il folk di "What's Going On", per il rockabilly di "Lets Go Wild", fino all'ipnotizzante ritmo del brano funky "Troublemaker". Le cover sono un ulteriore godimento: l'interpretazione funky di "Life is a Bitch" di Luther Allison avrebbe divertito moltissimo anche il grande bluesman di Chicago. A soli 26 anni, Vanja Sky ha già una carriera fiorente che l'ha portata dai piccoli pub di provincia a grandi tour internazionali. L'ultima parola su "Woman Named Trouble" spetta all'artista: "Oltre ad esserci divertiti un sacco credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro con la musica. Sono molto fiera di questo album". |