DAVIS MILES :  MILES SMILES  (SPEAKERS CORNER)

(Columbia CS 9401) Miles Davis (tr); Wayne Shorter (ts); Herbie Hancock (p); Ron Carter (b); Tony Williams (dr) - Registrato nell'ottobre del 1966 ai Columbia Records­Studios, New York, da Frank Laico. Prodotto da Teo Macero. Ad eccezione della registrazione live di un concerto al Portland Festival, la discografia di Miles Davis del 1966 comprende solo le registrazioni contenute nel disco Miles Smiles. Fatto piuttosto strano se si considera la vastità della produzione del trombettista americano per la Columbia Records negli anni '60. Nel disco proposto da casa Speakers Corner, il bassista Ron Carter si dimostra ineccepibile nell'interpretare i ritmi complicati delle musiche e non a caso questa sua straordinaria capacità gli garantì un posto d'onore nel quintetto di Davis che, come è possibile ascoltare, ha offerto nuove ed originali interpretazioni di alcune composizioni di Wayne Shorter, di hit jazz come Freedom Jazz Dance di Eddie Harris e Gingerbread Boy di Jimmy Heath. Ogni secondo degli oltre nove minuti del brano Footprints firmato da Shorter, è da considerarsi indimenticabile, mentre la batteria del giovane Tony Williams in Freedom Jazz Dance trasuda vitalità con un passo veloce che, nelle note di copertina, è definita 'eccitante'. Secondo il critico musicale Anthony Tuttle, questa musica non è né 'new stream' né 'old guard', ma è semplicemente un ottimo jazz moderno. Questo è esattamente ciò che Miles Smiles era quando uscì 40 anni fa ed è quello che continua ad essere ancora oggi! E che, come si racconta, per una volta Miles Davis abbia sorriso suonando col suo quintetto, forse non è solo una leggenda.
DAVIS MILES
MILES SMILES
SPEAKERS CORNER - Vinile: SPC 9401
(Columbia CS 9401) Miles Davis (tr); Wayne Shorter (ts); Herbie Hancock (p); Ron Carter (b); Tony Williams (dr) - Registrato nell'ottobre del 1966 ai Columbia Records­Studios, New York, da Frank Laico. Prodotto da Teo Macero. Ad eccezione della registrazione live di un concerto al Portland Festival, la discografia di Miles Davis del 1966 comprende solo le registrazioni contenute nel disco "Miles Smiles". Fatto piuttosto strano se si considera la vastità della produzione del trombettista americano per la Columbia Records negli anni '60. Nel disco proposto da casa Speakers Corner, il bassista Ron Carter si dimostra ineccepibile nell'interpretare i ritmi complicati delle musiche e non a caso questa sua straordinaria capacità gli garantì un posto d'onore nel quintetto di Davis che, come è possibile ascoltare, ha offerto nuove ed originali interpretazioni di alcune composizioni di Wayne Shorter, di hit jazz come "Freedom Jazz Dance" di Eddie Harris e "Gingerbread Boy" di Jimmy Heath. Ogni secondo degli oltre nove minuti del brano "Footprints" firmato da Shorter, è da considerarsi indimenticabile, mentre la batteria del giovane Tony Williams in "Freedom Jazz Dance" trasuda vitalità con un passo veloce che, nelle note di copertina, è definita 'eccitante'. Secondo il critico musicale Anthony Tuttle, questa musica non è né 'new stream' né 'old guard', ma è semplicemente un ottimo jazz moderno. Questo è esattamente ciò che "Miles Smiles" era quando uscì 40 anni fa ed è quello che continua ad essere ancora oggi! E che, come si racconta, per una volta Miles Davis abbia sorriso suonando col suo quintetto, forse non è solo una leggenda.
anche disponibiliemissione del 09 Dicembre 2019