GHAZI BAHUR :  BIDAYA  (JAZZHAUS)

I viaggi musicali tra l'Oriente e le Alpi sono parte integrante del vocabolario base del mondo globalizzato. Nel suo nuovo album Bidaya, il compositore e musicista siriano Bahur Ghazi, attualmente residente in Svizzera, ha unito la creatività cosmopolita della scena jazz svizzera ed il magico fascino della cultura siriana. Insieme a Ghazi (oud), sul palco c'è il suo quartetto Palmyra che prende il nome da quella che nei tempi antichi fu una delle più importanti città siriane e che è composto da Patricia Draeger (fisarmonica), Christoph Baumann (pianoforte), Luca Sisera (basso) e Dario Sisera (batteria). Trasferitosi in Europa per sfuggire all'orrore che sta attualmente devastando la Siria, Bahur Ghazi è ora libero di fare il musicista e, come artista, trae ispirazione dall'eredità araba di cui si trova traccia dall'Andalusia attraverso il Mediterraneo, fino al deserto. In Bidaya, Bahur Ghazi ed il suo quartetto Palmyra uniscono il sistema tradizionale delle scale arabe del maqam con il linguaggio musicale europeo dell'improvvisazione, accostando passato e presente, oriente ed occidente, per dare vita a paesaggi sonori impressionanti che guardano al futuro, superando di gran lunga i clichés tradizionali de Le mille ed una notte.
GHAZI BAHUR
BIDAYA
JAZZHAUS - CD: JHR 153
I viaggi musicali tra l'Oriente e le Alpi sono parte integrante del vocabolario base del mondo globalizzato. Nel suo nuovo album "Bidaya", il compositore e musicista siriano Bahur Ghazi, attualmente residente in Svizzera, ha unito la creatività cosmopolita della scena jazz svizzera ed il magico fascino della cultura siriana. Insieme a Ghazi (oud), sul palco c'è il suo quartetto Palmyra che prende il nome da quella che nei tempi antichi fu una delle più importanti città siriane e che è composto da Patricia Draeger (fisarmonica), Christoph Baumann (pianoforte), Luca Sisera (basso) e Dario Sisera (batteria). Trasferitosi in Europa per sfuggire all'orrore che sta attualmente devastando la Siria, Bahur Ghazi è ora libero di fare il musicista e, come artista, trae ispirazione dall'eredità araba di cui si trova traccia dall'Andalusia attraverso il Mediterraneo, fino al deserto. In "Bidaya", Bahur Ghazi ed il suo quartetto Palmyra uniscono il sistema tradizionale delle scale arabe del maqam con il linguaggio musicale europeo dell'improvvisazione, accostando passato e presente, oriente ed occidente, per dare vita a paesaggi sonori impressionanti che guardano al futuro, superando di gran lunga i clichés tradizionali de "Le mille ed una notte".
anche disponibiliemissione del 04 Febbraio 2019