YELLOW BIRD BAND :  EDDA LOU  (YELLOWBIRD)

Molto tempo fa, nella regione americana degli Appalachi, i minatori usavano portare un canarino con loro in fondo ai pozzi di carbone: finchè l'uccellino (in inglese yellow bird) cantava tutto andava bene, mentre l'interruzione del  suo canto era considerato presagio di grandi sventure. Visto che oggi la società sta vivendo un periodo molto difficile, il fatto che la Yellow Bird Band berlinese continui a cantare è da considerarsi un segno di ottimo auspicio. Come si può ascoltare in Edda Lou, il nuovo disco della formazione, le due vocaliste Manon Kahle e Lucia Cadotsch cantano davvero come uccelli, canalizzando una visione onirica della musica folk anglo-americana in melodie allo stesso tempo vintage e moderne, caratterizzate da risonanze terrene e da un'anima antica. Dopo l'album di debutto Sing che proponeva cover di vecchie canzoni country americane e pop roots, nel suo secondo progetto la formazione propone solo originali dei suoi musicisti, la maggior parte dei quali scritta dalla cantante Manon Kahle che suona il violino, l'ukulele e il banjo. Insieme a lei ci sono Lucia Cadotsch (voce), Ronny Graupe (chitarra, basso, banjo) Uli Kempendorff (clarinetti) e Michael Griener (percussioni, cucchiai, batteria). Con il suo mix di sonorità americane ed europee e di suggestioni premoderne e postmoderne, la Yellow Bird Band rievoca l'era analogica, considerandola come una pausa necessaria e salutare dall'imperante realtà digitale. In piena sintonia con la tradizione americana del folk e del blues che prevede la continua mescolanza di dolore e gioia, alcune delle canzoni di Edda Lou offrono testi tristi che per contro vengono abbinati ad un ritmo musicale allegro come in Apple Tree e Rust and Bones. Poi ci sono le ballate, a volte dolci ed altre spettrali come Edda Lou e In the Woods, dove le voci di Manon e Lucia sembrano quelle di due fantasmi. Vale la pena ricordare anche la pazzia d'amore di The Robber, l'addio al mondo di Black Train e l'oscura atmosfera di Miss Miss che vira verso il territorio modernista, ricordando per certi versi Tom Waits. Blue Cowgirl e Lone Sailor sono invece due gemme agrodolci che colpiscono con il loro naturale melodismo: il primo brano comprende un delizioso assolo al clarinetto di Uli Kempendorff, il secondo un assolo al violino di Manon Kahle. Chiunque apprezzi le colonne sonore dei film dei fratelli Coen o di Jim Jarmusch e tutti quelli che sono alla ricerca di un disco di splendida musica fatta di emozioni che superano il tempo, tutti resteranno allo stesso modo ammaliati nell'ascoltare Edda Lou.
YELLOW BIRD BAND
EDDA LOU
YELLOWBIRD - CD: YEB 77812
Molto tempo fa, nella regione americana degli Appalachi, i minatori usavano portare un canarino con loro in fondo ai pozzi di carbone: finchè l'uccellino (in inglese yellow bird) cantava tutto andava bene, mentre l'interruzione del suo canto era considerato presagio di grandi sventure. Visto che oggi la società sta vivendo un periodo molto difficile, il fatto che la Yellow Bird Band berlinese continui a cantare è da considerarsi un segno di ottimo auspicio. Come si può ascoltare in "Edda Lou", il nuovo disco della formazione, le due vocaliste Manon Kahle e Lucia Cadotsch cantano davvero come uccelli, canalizzando una visione onirica della musica folk anglo-americana in melodie allo stesso tempo vintage e moderne, caratterizzate da risonanze terrene e da un'anima antica. Dopo l'album di debutto "Sing" che proponeva cover di vecchie canzoni country americane e pop roots, nel suo secondo progetto la formazione propone solo originali dei suoi musicisti, la maggior parte dei quali scritta dalla cantante Manon Kahle che suona il violino, l'ukulele e il banjo. Insieme a lei ci sono Lucia Cadotsch (voce), Ronny Graupe (chitarra, basso, banjo) Uli Kempendorff (clarinetti) e Michael Griener (percussioni, cucchiai, batteria). Con il suo mix di sonorità americane ed europee e di suggestioni premoderne e postmoderne, la Yellow Bird Band rievoca l'era analogica, considerandola come una pausa necessaria e salutare dall'imperante realtà digitale. In piena sintonia con la tradizione americana del folk e del blues che prevede la continua mescolanza di dolore e gioia, alcune delle canzoni di "Edda Lou" offrono testi tristi che per contro vengono abbinati ad un ritmo musicale allegro come in "Apple Tree" e "Rust and Bones". Poi ci sono le ballate, a volte dolci ed altre spettrali come "Edda Lou" e "In the Woods", dove le voci di Manon e Lucia sembrano quelle di due fantasmi. Vale la pena ricordare anche la pazzia d'amore di "The Robber", l'addio al mondo di "Black Train" e l'oscura atmosfera di "Miss Miss" che vira verso il territorio modernista, ricordando per certi versi Tom Waits. "Blue Cowgirl" e "Lone Sailor" sono invece due gemme agrodolci che colpiscono con il loro naturale melodismo: il primo brano comprende un delizioso assolo al clarinetto di Uli Kempendorff, il secondo un assolo al violino di Manon Kahle. Chiunque apprezzi le colonne sonore dei film dei fratelli Coen o di Jim Jarmusch e tutti quelli che sono alla ricerca di un disco di splendida musica fatta di emozioni che superano il tempo, tutti resteranno allo stesso modo ammaliati nell'ascoltare "Edda Lou".
anche disponibiliemissione del 09 Aprile 2018