Dopo aver lasciato la famosa Oysterband nel 2013, Ray Cooper ha iniziato una fiorente carriera da solista ed oggi propone il suo nuovo progetto dal titolo "Between the Golden Age & The Promised Land". L'album di casa Westpark č una registrazione sorprendente che tratta temi importanti, ma in modo semplice e spontaneo, lasciando spazio alla malinconia, al dolore, alla gioia e ad una buona dose di romanticismo. Oltre ad essere un ottimo cantante, Cooper č anche un eccellente musicista che in questo disco suona tutti gli strumenti: mandolino, violoncello, chitarra ed armonica e, per la prima volta nella sua carriera, anche il pianoforte. Da un punto di vista sonoro "Between the Golden Age & The Promised Land" č una produzione molto inglese con alcune canzoni tradizionali che, insieme agli originali di Cooper, trasportano l'ascoltatore in un viaggio musicale dalla campagna inglese, alle Fiandre, fino a Venezia e Beirut e, nel brano "Ocean of Storms" addirittura sulla luna. L'album si apre con "Drunk on Youth", composizione originale di Cooper che descrive un bel ricordo dell'adolescenza dell'artista e poi prosegue con il racconto della vera storia di un soldato anticonformista, di una vacanza romantica, della paternitą, dei migranti del Mediterraneo e si conclude con l'inno popolare "Wayfaring Stranger". Le due espressioni contenute nel titolo dell'album, etą d'oro e terra promessa, racchiudono in sč due grandi sogni dell'umanitą: "Between the Golden Age & The Promised Land" racconta entrambi con delicatezza ed intensitą, regalando al pubblico un'esperienza sonora che possiede il fascino del passato e l'energia suggestiva del futuro. |