THE FUGITIVES :  THE PROMISE OF STRANGERS  (WESTPARK)

Dopo quasi 10 anni di concerti in Europa e Canada con il tutto esaurito, il collettivo indie-folk di Vancouver The Fugitives, non si è neanche lasciato sfuggire una nomination, per il suo primo album Everything Will Happen, ai Canadian Folk Music Awards come disco che amplia i confini della musica roots contemporanea. Bigger Than Luck, l'Ep anticipatore dell'album è rimasto per due settimane nella Top Ten delle classifiche canadesi di musica folk, Everything Will Happen fu successivamente premiato come Best Roots Album ai Western Canadian Music Awards, mentre i The Fugitives sono stati eletti Best Vocal Group ai Canadian Folk Music Awards. Quando non sono in tour, i frontmen e compositori della band, ossia Brendan McLeod ed Adrian Glynn si dedicano ad altre attività artistiche: McLeod è un romanziere di successo ed ex campione canadese di slam poetry (una competizione in cui i poeti recitano i loro versi, gareggiando fra loro), mentre Glynn è un attore che ha ricevuto ottime recensioni per il suo ruolo nello spettacolo teatrale basato sulle canzoni di Leonad Cohen, Chelsea Hotel. Il collettivo che i due musicisti hanno creato è tanto eclettico quanto i suoi fondatori e comprende, tra gli altri, l'eccellente artista teatrale Steve Charles al banjo ed il cantautore Ali Romanow al violino. The Promise of Strangers, il nuovo album della formazione, propone 11 splendidi originali dei due bandleader, brani che sono emozionanti dediche a persone o situazioni particolarmente care ai due compositori: No Words è per Leonard Cohen, Orlando è in memoria del massacro del 2016 avvenuto al nightclub gay Pulse di Orlando, Lights Out è per Adam Capay, un indigeno detenuto in isolamento nella prigione di Thunder Bay per 4 anni con le luci sempre accese, Till It Feels Like Home è invece dedicato al protagonista della serie tv canadese Orphan Black, mentre Wild One è stato scritto per il protagonista dell'acclamato debutto cinematografico del regista Randall Okita, The Lockpicker. La ricca strumentazione dell'album ha il suo centro in chitarra acustica, pianoforte, banjo e violino, ma l'ambiziosa scrittura e gli eleganti arrangiamenti si spingono oltre ed impreziosiscono alcuni brani con un coro gospel, con un sax baritono, alcuni sintetizzatori e varie percussioni. The Promise of Strangers è un disco coinvolgente ed è un sentito omaggio a quelle persone, reali o fantastiche, che grazie al loro dinamismo, alla loro resilienza e viva intelligenza, riescono a cambiarci la vita, anche se non li abbiamo mai personalmente incontrati.
THE FUGITIVES
THE PROMISE OF STRANGERS
WESTPARK - CD: WT 87366
Dopo quasi 10 anni di concerti in Europa e Canada con il tutto esaurito, il collettivo indie-folk di Vancouver The Fugitives, non si è neanche lasciato sfuggire una nomination, per il suo primo album "Everything Will Happen", ai Canadian Folk Music Awards come disco che amplia i confini della musica roots contemporanea. "Bigger Than Luck", l'Ep anticipatore dell'album è rimasto per due settimane nella Top Ten delle classifiche canadesi di musica folk, "Everything Will Happen" fu successivamente premiato come Best Roots Album ai Western Canadian Music Awards, mentre i The Fugitives sono stati eletti Best Vocal Group ai Canadian Folk Music Awards. Quando non sono in tour, i frontmen e compositori della band, ossia Brendan McLeod ed Adrian Glynn si dedicano ad altre attività artistiche: McLeod è un romanziere di successo ed ex campione canadese di slam poetry (una competizione in cui i poeti recitano i loro versi, gareggiando fra loro), mentre Glynn è un attore che ha ricevuto ottime recensioni per il suo ruolo nello spettacolo teatrale basato sulle canzoni di Leonad Cohen, "Chelsea Hotel". Il collettivo che i due musicisti hanno creato è tanto eclettico quanto i suoi fondatori e comprende, tra gli altri, l'eccellente artista teatrale Steve Charles al banjo ed il cantautore Ali Romanow al violino. "The Promise of Strangers", il nuovo album della formazione, propone 11 splendidi originali dei due bandleader, brani che sono emozionanti dediche a persone o situazioni particolarmente care ai due compositori: "No Words" è per Leonard Cohen, "Orlando" è in memoria del massacro del 2016 avvenuto al nightclub gay Pulse di Orlando, "Lights Out" è per Adam Capay, un indigeno detenuto in isolamento nella prigione di Thunder Bay per 4 anni con le luci sempre accese, "Till It Feels Like Home" è invece dedicato al protagonista della serie tv canadese "Orphan Black", mentre "Wild One" è stato scritto per il protagonista dell'acclamato debutto cinematografico del regista Randall Okita, "The Lockpicker". La ricca strumentazione dell'album ha il suo centro in chitarra acustica, pianoforte, banjo e violino, ma l'ambiziosa scrittura e gli eleganti arrangiamenti si spingono oltre ed impreziosiscono alcuni brani con un coro gospel, con un sax baritono, alcuni sintetizzatori e varie percussioni. "The Promise of Strangers" è un disco coinvolgente ed è un sentito omaggio a quelle persone, reali o fantastiche, che grazie al loro dinamismo, alla loro resilienza e viva intelligenza, riescono a cambiarci la vita, anche se non li abbiamo mai personalmente incontrati.
anche disponibiliemissione del 12 Febbraio 2018