"Music of the Persian Mystics" propone musiche composte da Madjid Derakhshani ed interpretate dalla cantante Zohreh Jooya, basate su poemi dei mistici persiani Mowlana Rumi, Hafiz e Saadi: un'avvincente miscela di musiche classiche persiane e sonorità attuali in una combinazione inusuale tra strumentazione orientale ed occidentale. L'album di casa Arc rappresenta una nuova direzione musicale con le sue evocative e contemplative melodie orientali miscelate a ritmi ed arrangiamenti occidentali: in Iran si ritiene che la recitazione degli antichi versi dei mistici sufi possa avvicinare la mente a Dio e che la realizzazione di un nuovo mondo possa nascere dalla lettura di questi poemi. Il sufismo emerge nel II secolo dopo la rivelazione del messaggio dell'Islam ed il suo pilastro fondamentale è l'amore divino, inteso come qualità divina e concepito allo stesso tempo come il segreto di Allah ed una delle sue manifestazioni. Uno degli aspetti più significativi del sufismo è che si possa raggiungere Allah non tanto per il timore della sua ira, ma grazie al suo amore: l'amore peraltro non è un concetto omogeneo e si distingue tra vero amore, ossia quello per Allah, ed amore metaforico, quello umano e che è solo una piccola replica dell'amore divino. "Music of the Persian Mystics" è un disco che affascina con il suo profondo misticismo e che, con un libretto contente sostanziose note biografiche oltre alla trascrizione dei testi originali arabi con traduzione in inglese, accompagna l'ascoltatore alla scoperta della devozione sufi. |
