LACY STEVE :  FIVE FACINGS - FIVE PIANISTS  (JAZZWERKSTATT)

Steve Lacy non solo è stato uno dei più apprezzati sassofonisti (sax soprano) del XX secolo secolo, ma fu anche il più importante interprete della musica di Thelonious Monk. Lacy rappresentava un'avanguardia che sosteneva l'elaborazione e la spiegazione del passato al fine di poter costruire un futuro libero da visioni totalitarie. La particolare capacità artistica di Monk è stata descritta come il perno dell'arte moderna, più precisamente dell'architettura del XX secolo e può essere brevemente descritta con il famoso motto Less is More: come Monk anche Steve Lacy riteneva che il fulcro dell'arte dovessero essere la semplicità e l'essenzialità. Questa caratteristica è possibile apprezzarla nell'album Five Facings - Five Pianists che propone la registrazione live del Workshop Freie Musik che ha avuto luogo nel 1996 all'accademia delle Belle Arti di Berlino e precedentemente pubblicato dall'etichetta FMP. Sul palco a fianco di Lacy che prese parte a tutte le 5 serate, furono invitati 5 pianisti: Marilyn Crispell, Misha Mengelberg, Ulrich Gumpert, Fred Van Hove e Vladimir Miller. Five Facings - Five Pianists propone alcuni originali di Steve Lacy (The Crust, Blues for Aida, Twenty-One, The Wane e Art) oltre naturalmente a tre composizione di Thelonious Monk ossia Off Mirror, Ruby, My Dear ed Evidence. Five Facings - Five Pianists è la riprova di come la frase del professore di estetica Bazon Brock 'dobbiamo comunicare perché non ci capiamo' possa dirsi ormai superata.
LACY STEVE
FIVE FACINGS - FIVE PIANISTS
JAZZWERKSTATT - CD: JW 25
Steve Lacy non solo è stato uno dei più apprezzati sassofonisti (sax soprano) del XX secolo secolo, ma fu anche il più importante interprete della musica di Thelonious Monk. Lacy rappresentava un'avanguardia che sosteneva l'elaborazione e la spiegazione del passato al fine di poter costruire un futuro libero da visioni totalitarie. La particolare capacità artistica di Monk è stata descritta come il perno dell'arte moderna, più precisamente dell'architettura del XX secolo e può essere brevemente descritta con il famoso motto "Less is More": come Monk anche Steve Lacy riteneva che il fulcro dell'arte dovessero essere la semplicità e l'essenzialità. Questa caratteristica è possibile apprezzarla nell'album "Five Facings - Five Pianists" che propone la registrazione live del Workshop Freie Musik che ha avuto luogo nel 1996 all'accademia delle Belle Arti di Berlino e precedentemente pubblicato dall'etichetta FMP. Sul palco a fianco di Lacy che prese parte a tutte le 5 serate, furono invitati 5 pianisti: Marilyn Crispell, Misha Mengelberg, Ulrich Gumpert, Fred Van Hove e Vladimir Miller. "Five Facings - Five Pianists" propone alcuni originali di Steve Lacy ("The Crust", "Blues for Aida", "Twenty-One", "The Wane" e "Art") oltre naturalmente a tre composizione di Thelonious Monk ossia "Off Mirror", "Ruby, My Dear" ed "Evidence". "Five Facings - Five Pianists" è la riprova di come la frase del professore di estetica Bazon Brock 'dobbiamo comunicare perché non ci capiamo' possa dirsi ormai superata.
anche disponibiliemissione del 07 Ottobre 2013