MATUTO :  MATUTO  (GALILEO)

Per superare i persistenti cliché sulla musica brasiliani, per molti cristallizzata nella samba e bossa nova, nulla è più salutare che gettare uno sguardo a nord est del paese: nello stato di Pernambuco e nei suoi dintorni sopravvive un intero universo di stili rurali come baiao, xote, arrasta-pé, coco e altri, tutti racchiusi nel genere noto come forrò. Una delle teorie sull'origine di questo termine ritiene che sia stato coniato quando una società stava costruendo una linea ferroviaria in quella regione e offriva la sera feste con balli per tutti i lavoratori. Da lì il termine 'for all' sarebbe stato storpiato con la pronuncia locale in 'forrò'. Questa è solo una teoria, ma di sicuro il forrò ha contribuito non poco all'evoluzione della musica brasiliana, giungendo nella zoan di Sao Paulo con gli emigranti arrivati lì in cerca di lavoro e superando poi i confini nazionali. Negli ultimi anni il forrò ha trovato grande riscontro in particolare negli Stati Uniti e senza dubbio i Matuto possono essere annoverati tra i protagonisti della rinascita e della diffusione internazionale di questo genere musicale. A capo del gruppo c'è Rob Curto, un italo-americano che ha vissuto a lungo in Brasile dove ha collaborato con il percussionista Cyro Baptista, con il fisarmonicista Dominguinhos e con la cantante Elza Soares. Al suo fianco il chitarrista e cantante Clay Ross dal South Carolina, che arricchisce il gruppo con le sue esperienze a cavallo tra jazz, world music e bluegrass. Altri dieci musicisti della scena new-yorchese affiancano questi due leader, tra i quali il batterista Richie Barshay, il bassista Edward Perez, che unisce la tradizione afro-peruviana e jazz moderno, e il violinista bluegrass Rob Hecht. Questo gruppo eterogeneo presenta oggi il suo omonimo album di debutto che fotografa il loro originale approccio musicale in cui tradizione rurale brasiliana e americana si incontrano con escursioni anche nel jazz, rock e punk.
MATUTO
MATUTO
GALILEO - CD: GMC 48
Per superare i persistenti cliché sulla musica brasiliani, per molti cristallizzata nella samba e bossa nova, nulla è più salutare che gettare uno sguardo a nord est del paese: nello stato di Pernambuco e nei suoi dintorni sopravvive un intero universo di stili rurali come baiao, xote, arrasta-pé, coco e altri, tutti racchiusi nel genere noto come forrò. Una delle teorie sull'origine di questo termine ritiene che sia stato coniato quando una società stava costruendo una linea ferroviaria in quella regione e offriva la sera feste con balli per tutti i lavoratori. Da lì il termine 'for all' sarebbe stato storpiato con la pronuncia locale in 'forrò'. Questa è solo una teoria, ma di sicuro il forrò ha contribuito non poco all'evoluzione della musica brasiliana, giungendo nella zoan di Sao Paulo con gli emigranti arrivati lì in cerca di lavoro e superando poi i confini nazionali. Negli ultimi anni il forrò ha trovato grande riscontro in particolare negli Stati Uniti e senza dubbio i Matuto possono essere annoverati tra i protagonisti della rinascita e della diffusione internazionale di questo genere musicale. A capo del gruppo c'è Rob Curto, un italo-americano che ha vissuto a lungo in Brasile dove ha collaborato con il percussionista Cyro Baptista, con il fisarmonicista Dominguinhos e con la cantante Elza Soares. Al suo fianco il chitarrista e cantante Clay Ross dal South Carolina, che arricchisce il gruppo con le sue esperienze a cavallo tra jazz, world music e bluegrass. Altri dieci musicisti della scena new-yorchese affiancano questi due leader, tra i quali il batterista Richie Barshay, il bassista Edward Perez, che unisce la tradizione afro-peruviana e jazz moderno, e il violinista bluegrass Rob Hecht. Questo gruppo eterogeneo presenta oggi il suo omonimo album di debutto che fotografa il loro originale approccio musicale in cui tradizione rurale brasiliana e americana si incontrano con escursioni anche nel jazz, rock e punk.
anche disponibiliemissione del 16 Aprile 2012